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Venerdì 14 ottobre 2005 si è svolta a Milano, ospitata da TextileItaly presso la sede delle associazioni dell’industria tessile-abbigliamento italiana (ATI-Associazione Tessile Italiana e SMI-Sistema Moda Italia) in viale Sarca 223, la seconda sessione plenaria dell’iniziativa di standardizzazione TEXWEAVE. TexWeave è una iniziativa del CEN ("CEN - Comitato Europeo di Normazione”) avviata nel marzo 2005 su proposta di Euratex, l’associazione europea delle industrie del tessile abbigliamento. Lo scopo di TexWeave è definire uno modello comune di scambio dati e la creazione di reti virtuali di imprese per l’industria del tessile abbigliamento europeo. Nel passato un’analoga iniziativa, TexSpin, promossa sempre dal CEN ed Euratex, aveva aperto la strada della creazione di un linguaggio comune europeo; ora TexWeave si propone di consolidarla e ampliarla, confrontandosi anche con i problemi di collaborazione cross-settoriale, ad esempio verso l’industria dell’arredo, della calzatura e dell’automobile. TexWeave è quindi una iniziativa tecnica di messa a punto di standard di scambio ma anche un momento attivo di rilancio dell’industria europea che vuole mantenere la leadership mondiale sia migliorando la propria capacità di fare rete, di agire cioè come una unica impresa estesa, flessibile ed estremamente reattiva, sia diversificando la propria offerta. Al centro della giornata vi sono stati i primi risultati dei gruppi di lavoro ma anche la presentazione di casi studio e scenari di collaborazione business to business dell’industria europea, con attenzione alle esperienze che coinvolgono diversi stati dell’unione. Inoltre sono stati presentati, per la prima volta in Italia, i risultati dell’indagine svolta nel 2005 da eBusinessw@tch, l’osservatorio sull’evoluzione dell’eBusiness attivato dalla DG Enterprise & Industry della Commissione Europea, sui temi dell’impatto dell’eBusiness sulla filiera del tessile abbigliamento e sul contributo degli standard. La scelta di tenere la seconda sessione di TexWeave in Italia è stata la testimonianza del ruolo importante che l’industria italiana ha nello scenario europeo del settore e del contributo che da anni sta dando alla creazione del linguaggio comune europeo del settore. La capacità delle filiere e dei sistemi di imprese europei di mettersi in rete, sfruttare le possibilità offerte dalla tecnologia e l’enorme capitale umano rappresentato da un ricco tessuto di piccole e medie imprese è oggi il tema dominante nella discussione sulla possibilità di recuperare competitività; in questo contesto la messa a punto di linguaggi comuni è uno degli strumenti indispensabili al realizzarsi di questo scenario.
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